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Bruxelles – L'Unione europea e i suoi Stati membri hanno firmato il 7 giugno un piano strategico che definisce a grandi linee il futuro della politica europea di sviluppo. Il "nuovo Consenso europeo in materia di sviluppo" rappresenta una nuova visione collettiva e un nuovo piano d'azione per eliminare la povertà e realizzare uno sviluppo sostenibile.
La strategia, elaborata congiuntamente sotto forma di dichiarazione comune, è stata sottoscritta oggi, nel quadro delle Giornate europee dello sviluppo – due giornate che ogni anno vengono dedicate a questo tema – dal Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, dal primo ministro maltese Joseph Muscat, a nome del Consiglio e degli Stati membri, dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e dall'alta rappresentante/vicepresidente Federica Mogherini.
Il nuovo Consenso europeo in materia di sviluppo costituisce un quadro comune generale di riferimento per la cooperazione europea allo sviluppo e per la prima volta si applica in tutti i suoi elementi a tutte le istituzioni dell'Unione europea e a tutti gli Stati membri, che si sono impegnati a cooperare più strettamente.
Il nuovo Consenso ribadisce con forza che l'eliminazione della povertà rimane l'obiettivo principale della politica europea di sviluppo, integrando le dimensioni economica, sociale e ambientale dello sviluppo sostenibile. Così facendo, esso allinea l'azione europea a favore dello sviluppo all'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, che costituisce una dimensione trasversale della strategia globale dell'UE.
I leader europei hanno ribadito il loro impegno in tre settori:
- essi riconoscono le forti interconnessioni tra i diversi elementi di tale azione, che comprendono lo sviluppo, la pace e la sicurezza, gli aiuti umanitari, la migrazione, l'ambiente e il clima, nonché dimensioni trasversali quali le nuove generazioni, la parità di genere, la mobilità e la migrazione, le fonti di energia sostenibili e i cambiamenti climatici, gli investimenti e gli scambi, la buona governance, la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti umani, un impegno innovativo con i paesi in via di sviluppo più avanzati e la mobilitazione e l'utilizzo delle risorse nazionali;
- il nuovo Consenso prevede inoltre un approccio globale ai mezzi di attuazione, che combina gli aiuti allo sviluppo di tipo tradizionale con altre risorse, politiche solide e un approccio rafforzato alla coerenza tra le strategie, ricordando che la cooperazione allo sviluppo dell'UE deve essere sempre considerata nel contesto dell'impegno dei paesi partner. Il consenso costituisce la base a partire dalla quale l'UE e i suoi Stati membri possono esplorare forme innovative di finanziamento dello sviluppo, stimolare e incentivare gli investimenti del settore privato e mobilitare ulteriori risorse interne da destinare allo sviluppo;
- l'UE e i suoi Stati membri daranno vita a partenariati più mirati, che coinvolgono una più ampia gamma di portatori di interessi, tra cui la società civile, e di paesi partner, in qualsiasi fase di sviluppo essi si trovino. Essi dovranno inoltre migliorare la fase dell'attuazione sul campo, collaborando meglio e tenendo conto dei rispettivi vantaggi comparativi.
Contesto
L'Europa è un leader di primo piano a livello globale nel settore dello sviluppo, essendo in effetti il principale erogatore mondiale di aiuti ufficiali allo sviluppo. Il nuovo consenso europeo in materia di sviluppo è stato concordato congiuntamente, in maniera aperta e trasparente, da tutte le istituzioni europee e da tutti gli Stati membri dell'UE, consultando anche altri partner e, prevedendo l'allineamento dell'azione esterna dell'UE all'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, rappresenta la risposta dell'UE alle tendenze e alle sfide globali più urgenti.
L'Agenda 2030, che è stata approvata dalla comunità internazionale nel settembre 2015, si articola attorno ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile e dei relativi traguardi, da raggiungere entro il 2030. A conclusione di una serie di conferenze e vertici internazionali che hanno avuto luogo nel 2015 ad Addis Abeba e a Parigi, la comunità internazionale dispone di un nuovo e ambizioso quadro di collaborazione che permette a tutti i paesi di affrontare insieme sfide comuni. Per la prima volta, gli obiettivi di sviluppo sostenibile sono universalmente applicabili a tutti i paesi e l'UE è decisa ad essere uno dei principali protagonisti della loro attuazione.
Il 22 novembre 2016, la Commissione europea ha esposto le sue idee relative ad un approccio strategico allo sviluppo sostenibile in Europa e nel mondo, tra cui una proposta della Commissione relativa a un nuovo consenso. Da allora, il Parlamento europeo, il Consiglio sotto la presidenza maltese e la Commissione si sono impegnati in un'intensa serie di discussioni interistituzionali volta a concordare una nuova visione collettiva della politica di sviluppo che tenga conto dell'Agenda 2030 e delle altre sfide globali.
Esercitando la propria azione attraverso la politica estera ed altre politiche, l'Europa svolge un ruolo di capofila sul fronte dello sviluppo sostenibile e dell'Agenda 2030.
Per ulteriori informazioni:
Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile