Brexit: bocciate le proposte di Theresa May sui cittadini europei che risiedono nel Regno Unito

di Alessandra Caputo

Nella serata di ieri giovedì 22 giugno, in occasione del Consiglio Europeo tenutosi in questi giorni a Bruxelles, la leader britannica Theresa May ha annunciato che gli oltre tre milioni di cittadini europei che attualmente vivono nel Regno Unito non dovranno lasciare il paese dopo la Brexit.

 

La May ha definito come un “giusto compromesso” la possibilità di lasciare ai suddetti cittadini la libertà di restare, aggiungendo che si aspetta lo stesso trattamento per i cittadini britannici residenti nei paesi europei.

 

La proposta della premier riguarda coloro che soggiornano nel paese da almeno cinque anni e che riceveranno lo status di “Eu settled”, questo consentirà loro di usufruire di alcuni benefici, tra i quali l’istruzione e l’assistenza sanitaria.

 

Theresa May ha però trovato un’accoglienza tiepida, per non dire fredda, da parte dei massimi esponenti dell’Unione Europea e degli stessi leader dei paesi europei.

Il motivo della discordia risiede principalmente nella questione giuridica, ovvero la tutela dei cittadini europei che risiedono nel Regno Unito.

Secondo la Commissione Europea infatti la materia è giurisdizione della Corte di Giustizia Europea, organo che invece dovrebbe essere escluso secondo la leader dei Tory.

 

Jean Claude Juncker, presidente della Commissione Europea, ha dunque commentato le dichiarazioni della May definendole come “un primo passo, ma insufficiente”.

Il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, è andato oltre è ha affermato che in questo modo “si rischia di peggiorare la vita dei cittadini europei”.

 

Anche i leader dei paesi europei come Angela Merkel e Paolo Gentiloni hanno ribadito che si tratta di un primo passo ma che senz’altro non è sufficiente, in particolare la Merkel ha poi sottolineato come la riunione del Consiglio Europeo non è sede di discussione per le trattative Brexit e quindi ha gentilmente invitato a rimandare i commenti a lunedì, quando si entrerà nel vivo delle trattative.

 

Ma a Theresa May non mancano neanche le critiche interne, come quella del laburista Keir Starmer che ha commentato la proposta come in ritardo e inconsistente, sottolineando il fatto che la premier stesse trattando la questione come “merce di scambio”.

Anche il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha scritto su Facebook: “È inaccettabile che il primo ministro tratti i cittadini europei che vivono qui e contribuiscono alla nostra economia e società come moneta di scambio. May dovrebbe abbandonare l'approccio da hard Brexit per assicurarsi un accordo sulla Brexit che protegga posti di lavoro, investimenti e prosperità”.
 

La May però non sembra lasciarsi scomporre da critiche e contrasti e conferma la sua ferma intenzione di andare avanti per la sua strada. 

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