Immagine: da sin. Andres Anvelt e Marco Minniti, ministri dell'Interno estone e italiano.
A Tallinn, i ministri dell’interno europei si sono confrontati oggi sulla questione migranti. Per l’Italia Marco Minniti è giunto in Estonia, per continuare a chiedere maggiore solidarietà all’Unione, che però non ha trovato una risposta equa e solidale.
Il Vertice a Tallinn infatti evidenzia una Europa ancora lontana da una posizione comune sull'accoglienza ai migranti. Sul tavolo dei ministri c’è il delicato problema degli sbarchi.Germania Belgio e Olanda dicono no all’apertura di altri porti. Sono contrari ad aprire porti all’attracco delle navi di soccorso ai migranti. "Aprire più porti" europei ai migranti soccorsi "non risolverà il problema. Bisogna pensare al ruolo che i porti africani potrebbero avere", porti come quelli "di Tunisia ed Egitto ad esempio". Così il ministro per la Sicurezza e Giustizia olandese Stef Blok arrivando alla riunione informale dei ministri dell'Interno a Tallinn. "Non credo che il Belgio aprirà i suoi porti" ai migranti salvati nel Mediterraneo” ha tenuto a precisare il ministro per l'Asilo e politica migratoria belga Theo Francken, mettendo le mani avanti. La Spagna sostiene invece di essere già troppo sotto pressione.
"Ci sono visioni contrastanti", dice il ministro dell'Interno Minniti, che però assicura: "l'Italia ne discuterà con la necessaria fermezza"La riunione è andata secondo le aspettative, secondo un'agenda che era già stata disegnata dall'incontro di Parigi di domenica scorsa e dalla Commissione europea". Così il ministro dell'Interno Marco Minniti lasciando la riunione di Tallin, che rileva "una posizione quasi unanime", su tre punti: Libia, codice di condotta delle organizzazioni non governative, e rimpatri con la stretta sui
La questione della "regionalizzazione della missione Triton", ha ricordato Minniti, non era all'ordine del giorno della riunione di Tallinn è evidente però che ci sono posizioni contrastanti. Noi manteniamo il nostro punto di vista, gli altri mantengono il loro ma la discussione sarà nella sede formale che è quella di Frontex Abbiamo chiesto una riunione per la settima prossima’’ ha spiegato il ministro dell’interno.
Ma il commissario Ue per l'immigrazione Dimitris Avramopoulos non è d'accordo con la proposta italiana di cambiare il mandato per la missione Frontex "Triton" per i salvataggi nel mare Mediterraneo. "La missione ha già un mandato ben definito, si tratta di migliorare l'attuazione di quanto già deciso", ribadendo l’opinione espressa prima della riunione di Tallinn sull'emergenza migratoria. Secondo il commissario, inoltre, Triton "fa già un lavoro molto buono". L'operazione Triton di monitoraggio al largo delle coste libiche, per la ricerca e il salvataggio dei migranti, coinvolge 26 paesi ed è' a guida italiana; nata in sostituzione, nel novembre 2014, della precedente operazione nazionale di controllo delle coste "Mare Nostrum" ha il compito di salvare i profughi e condurli nei porti italiani.
In termini di risposta alla crisi migratoria e all'emergenza sbarchi in Italia, e la loro ripartizione anche su porti di altri paesi, non ci si poteva aspettare molto dalla riunione informale dei ministri degli Affari interni dell'Ue, oggi a Tallinn in Estonia, dal 1° luglio alla guida del semestre di turno della presidenza europea.
‘’La questione chiave è quella del rimpatrio dei migranti. Riguarda l’Italia ma non solo. Come le persone che non hanno diritto alla protezione internazionale, i migranti devono poter essere rimandati indietro, verso Paesi terzi, in modo veloce ed efficiente. La prima misura di prevenzione è quella di far loro capire che non è il caso che vengano se non hanno il diritto di restare’’ – ha detto in proposito dei flussi migratori, il ministro dell’interno estone Andres Anvelt, che porterà avanti il ruolo di mediatore per facilitare il dialogo fra le diverse posizioni europee. Un obiettivo che non sarà facile realizzare, vista la mancanza di apertura vera, solidale e condivisa alla questione degli sbarchi sulle coste italiane, ormai al di là della sostenibilità, dimostrata dalle molte capitali europee.