di Redazione
Varsavia – Una revisione dell’operazione Triton. E’ quello che ieri all’incontro di Varsavia è stato stabilito in merito all’apertura di altri porti di altri Paesi membri, richiesta dall’Italia sotto pressione dalla emergenza migranti. A fronte del tavolo di Varsavia gli Stati membri dovranno intervenire per rafforzare la mission che non può restare solo italiana. L’Italia, la cui posizione è chiara da tempo, lo sta ribadendo in tutte le lingue e in tutte le occasioni formali e non, regionalizzare l’impegno. Le navi della missione devono poter attraccare in altri porti europei.
Ma le risposte ottenute sono state più che deludenti. Francia e Spagna finora hanno solo girato le carte in tavola. Il presidente francese Emmanuelle Macron, nei giorni scorsi ha sottolineato che è necessario non fare confusione tra i richiedenti asilo e i migranti economici, che sono un’altra cosa. La Spagna ha detto no all'apertura dei suoli porti. Anche dal vertice di Tallinn, in occasione della inaugurazione del semestre europeo dell’UE a guida estone dell’1 luglio, sono venute fuori tre regole: codice per le navi delle ONG, centro di coordinamento migranti da aprire il Libia e stretta sui visti. Il ministro dell'Interno Marco Minniti è volato oggi nel paese libico per discutere con le autorità la questione.
La riunione di Varsavia sembra aver aperto qualche spiraglio alle richieste dell’Italia. ‘’E’ stato concordato che sarà stabilito senza ritardi un gruppo di lavoro per identificare ulteriormente ed elaborare cosa deve essere rivisto nel concetto operativo di Triton’’. Dunque verrà messo in piedi un nuovo piano operativo per la missione Triton nel Mediterraneo centrale .Sucessivamente, gli Stati A dirlo, il direttore di Frontex Frabice Leggeri che ieri ha ricevuto nella sede polacca la delegazione italiana coordinata da Giovanni Pinto, direttore della Polizia delle frontiere. Si tratta del principale risultato della riunione del Consiglio di gestione dell'Agenzia Ue per il controllo dei confini esterni che si è tenuta martedì 11 luglio a Varsavia.
In una nota dell'agenzia si legge: "Tutti i partecipanti hanno riconosciuto che l'Italia sta affrontando una pressione straordinaria e ha bisogno di un sostegno aggiuntivo da Ue e Frontex". L'Italia, si legge ancora, "ha indicato che in caso di flussi massicci di migranti vorrebbe poterli sbarcare nei porti di altri paesi". Frontex chiarisce che il gruppo di lavoro, dovrà "ulteriormente identificare ed elaborare quali esigenze dovrebbero essere considerate nel concetto operativo di Triton tenendo conto delle decisioni già prese a livello politico" dalla Commissione europea.
Frontex ha anche dato rassicurazioni che sosterrà l’Italia aumentando la sua presenza negli hotspot, impegnandosi ad aiutare le autorità ad accelerare le procedure di identificazione registrazione dei migranti e nella gestione delle richieste d’asilo oltre che i rimpatri là dove i migranti non hanno diritto alla protezione internazionale. Inoltre l’Agenzia starà maggiormente a fianco dell’Italia nella lotta allo sfruttamento dei migranti.
A favore dell’Italia e delle richieste di sostegno e condivisioni dei compiti nell’attività di soccorso, accoglienza e smistamento dei migranti insieme ad una rielaborazione del piano operativo di Triton, il ministro greco per le migrazioni Ioannis Mouzalas secondo cui ‘’Le richieste dell’'Italia ‘’sono giuste. Un problema europeo ed internazionale non può avere una soluzione nazionale’’.