TRIESTE – ‘’Non sempre la Francia ha fatto la sua parte’’. Così il presidente della Repubblica francese Emmanuell Macron riguardo l’impegno del suo paese nella questione migratoria, al trilaterale con la cancelliera Angela Merkel e il premier Paolo Gentiloni , che ha preceduto il vertice dei Balcani occidentali di Trieste, cui parteciperanno 13 capi di Stato e di governo. Macron pur avendo ammesso lo scarso impegno della Francia nei confronti dei rifugiati ha ribadito ancora una volta la sua posizione secondo cui bisogna distinguere appunto tra rifugiati, per i quali ‘’è un dovere per il nostro paese’’ aiutarli e i migranti economici, ‘’ sono due cose distinte’’ ‘’non ricadono nello stesso diritto’’. ''Abbiamo accellerato i processi ma non possiamo accogliere chi vuole venire in Italia per motivi economici, non hanno gli stessi diritti di chi fugge dalla guerra Non cederò nello spirito di confusione imperante''.
Il trilaterale avvenuto sulla nave scuola Palinuro della Marina Militare ancorata al porto di Trieste, e la conferenza da poco conclusa dei tre leader riuniti su invito di Gentiloni ha messo in evidenza, almeno a parole, una maggiore condivisione nel fronteggiare la straordinaria pressione migratoria cui l’Italia è sottoposta e della quale anche ieri si è discusso all’incontro di Varsavia con l’Agenzia Frontex.
‘’Abbiamo confermato la necessità di avere una Europa più coesa e forte’’ ha detto il presidente del Consiglio Gentiloni che nel suo intervento ha ribadito "L'Italia ha fatto e continuerà a fare la sua parte sul tema del soccorso e dell'accoglienza ma contemporaneamente si batte perché la politica migratoria non sia affidata soltanto ad alcuni paesi ma sia condivisa da tutta la Ue’’.
La cancelliera Merkel ha ancora una volta riconosciuto ‘’il fantastico lavoro svolto dall’Italia’’ nell’affrontare la pressione dei flussi migratori e ‘’ siamo solidali con l’Italia’’ l’emergenza deve essere condivisa con gli altri paesi europei ‘’ "L'Europa non può essere solo l'Europa dell'economia ma anche l'Europa che affronta insieme tutte le sfide" ed ha aggiunto: ‘’Tutti e tre dobbiamo affrontare la lotta contro la migrazione illegale, attraverso la cooperazione con l'Africa, particolarmente importante per zone come il Niger e la Libia». Lo ha detto spiegando che la questione dei migranti deve essere risolta puntando agli interventi mirati nei paesi di appartenenza''.
Un incontro solidale agli sforzi dell’Italia anche se dai contorni vaghi per quel che riguarda Macron. Il presidente infatti ponendo l'accento sulla differenza tra rifugiati che fuggono da guerre e persecuzioni e uomini e donne che aspirano a trovare nell'UE condizioni economiche diverse, non ha però chiarito il modo con cui operare la distinzione tra le due categorie di rifugiati e migranti economici, sui quali ha sottolineato, non cederà alle confusioni diffuse. Quelle di Macron invece appaiono solo farneticazioni. Come e dove dovrebbe avvenire quindi l’individuazione dello status di profugo ed economico ? Nei paesi d’origine a cura delle autorità dei luoghi e quindi prima della partenza o durante la navigazione di queste due categorie di persone verso i porti di arrivo sempre italiani ed a carico ancora dell’Italia e di Frontex a guida italiana che dovrebbe mettere da parte lanciando in mare magari, quelli che secondo Macron sono i migranti più scomodi…???
''La distinzione è legittima, è la legge'' sostiene Paolo Gentiloni. ''Ma la Francia non può ignorare la realtà delle grandi migrazioni provocate dalle guerre che hanno diritto all’asilo, e quelle provocate da disastri economici e ambientali. Non si può fare soccorso europeo nel Mediterraneo e poi lasciare l’accoglienza solo all’Italia''.