Tensione Germania – Turchia. Continue violazioni dello stato di diritto

Il ministro degli Esteri tedesco Sigmar Gabriel ha dichiarato ''non consigliamo investimenti in Turchia alle imprese perchè vengono accostate al terrorismo''

Immagini: Sigmar Gabriel; Idil Eser di Amnesty.

 

Berlino – ''Inaccettabile.. Bisogna chiamare le cose con il loro nome – ha detto in conferenza stampa il ministro degli Esteri tedesco Sigmar Gabriel, per le violazioni dello stato di diritto della Turchia nei confronti di '' migliaia di persone messe in prigione, centinaia di organi di stampa chiusi, liste di terroristi senza prove, tutto questo significa non osservare i principi fondamentali dello stato di diritto".

 

Troppe violazioni dello stato di diritto dice apertamente Gabriel, che oggi ha firmato un avviso di viaggio, in cui spiega che la Germania non può garantire la sicurezza ai suoi cittadini che si recano in Paese dove vengono eseguiti arresti di massa. Il ministro degli esteri tedesco sconsiglia pure le imprese nel fare investimenti in Turchia. ''Non possiamo più consigliare gli investimenti alle imprese" ha sottolineato il ministro, perchè le imprese vengono "grossolanamente accostate al terrorismo" e per ''motivi politici ricevono minacce". "Non si può consigliare a nessuno di fare investimenti in un paese dove non vige lo stato di diritto e dove imprenditori integri sono accostati ai terroristi" e perseguiti per motivi politici.

Tensione alta dunque tra Ankara e Berlino che ieri ha convocato l'ambasciatore turco in seguito al fermo di Peter Steudtner e la direttrice di Amnesty internazional per la Turchia,"" Idil Eser, e altri 11 difensori dei diritti umani arrestati la notte del 5 luglio scorso, in un hotel di Buyukada, una delle isole al largo di Istanbul, sul mar di Marmara, senza che siano stati resi noti i loro capi di accusa . E' "incomprensibile e anche inaccettabile" ha fatto sapere il portavoce del ministero degli Esteri, Martin Schaefer dopo il colloquio con il diplomatico. La reazione della Turchia non si è fatta attendere accusando la Germania di ingerenze pesantissime su vari fronti, compreso quello giudiziario. Le critiche di Berlino sono "inaccettabili e rappresentano una diretta interferenza nel sistema giudiziario turco" scrive in una nota il ministero degli Esteri di Ankara, ribadendo quanto già espresso alcuni mesi fa e respingendo le posizioni tedesche  aggiunge che la Germania  "dimostra ancora una volta il doppio standard nell'approccio ai diritti di quelli che impediscono che i terroristi vengano assicurati alla giustizia e al contempo accolgono membri di gruppi terroristici che colpiscono il nostro Paese".

I continui arresti rientrano nella politica reazionaria del presidente Erdogan dopo il fallito golpe del luglio 2016, che sta privando della libertà personale centinaia di giornalisti e operatori dell’informazione. L’Europarlamento durante la sessione plenaria a Strasburgo del 6 luglio, ha approvato  una risoluzione  nella quale si chiede la sospensione dei colloqui di adesione dei negoziati con la Turchia  se il pacchetto di riforme costituzionali sarà attuato senza modifiche''.

 

 

 

 

 

 

 

 

Stampa Articolo Stampa Articolo