Bruxelles, 24 ottobre 2017 – In occasione del Consiglio "Occupazione, politica sociale, salute e consumatori" del 23 ottobre a Lussemburgo, i ministri dell'occupazione e degli affari sociali dell'UE hanno espresso un'unanime approvazione del pilastro europeo dei diritti sociali, solo due anni dopo che il presidente Juncker ha fatto per la prima volta riferimento alla questione e a meno di sei mesi dalla sua presentazione. Il pilastro sarà oggetto di una proclamazione del Parlamento, del Consiglio e della Commissione in occasione del vertice sociale per l'occupazione e la crescita eque che si terrà il 17 novembre a Göteborg. Il Consiglio ha anche approvato un orientamento generale riguardante la proposta della Commissione di rivedere le norme in materia di distacco dei lavoratori.
La Commissaria Marianne Thyssen, responsabile per l'Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, ha accolto con favore l'accordo, dichiarando: "Questa sessione del Consiglio segna un importante passo in avanti per l'Europa sociale. L'approvazione unanime del pilastro europeo dei diritti sociali dimostra che tutti gli Stati membri sono impegnati a migliorare le condizioni di vita e di lavoro nell'Unione alla luce di fenomeni come l'invecchiamento della società, la globalizzazione e la digitalizzazione. Per quanto riguarda l'accordo sul distacco dei lavoratori, da sempre difendiamo la posizione secondo cui i lavoratori dovrebbero percepire la stessa retribuzione per lo stesso lavoro svolto nello stesso luogo. Sono lieta che gli Stati membri siano ampiamente a favore. È giusto nei confronti dei lavoratori distaccati, che meritano pari condizioni lavorative, e dei lavoratori e datori di lavoro locali, che non vogliono tagliare le retribuzioni. Ciò dimostra che in Europa siamo in grado di riunirci attorno a un tavolo, di dialogare e di raggiungere un accordo equo ed equilibrato".
L'accordo politico sul distacco dei lavoratori conferma il principio fondamentale cui si ispira la Commissione della parità di retribuzione per lo stesso lavoro svolto nel medesimo luogo, che il presidente Juncker aveva richiamato nel suo discorso sullo stato dell'Unione 2015 e nei suoi Orientamenti politici, in virtù dei quali i lavoratori distaccati saranno in generale soggetti alle stesse norme che disciplinano la retribuzione e le condizioni di lavoro dei lavoratori locali.
L'accordo della scorsa settimana in seno alla commissione per l'occupazione del Parlamento europeo e l'accordo di oggi a livello di Consiglio confermano il forte impegno politico di tutti a rendere il nostro mercato interno del lavoro più equo e le sue regole più facilmente applicabili. La Commissione ringrazia la presidenza estone per il grande lavoro svolto su questo fascicolo e invita il Parlamento e il Consiglio a cogliere l'attuale momento propizio portando avanti celermente i colloqui con la Commissione al fine di giungere a un accordo e di adottare formalmente la proposta.
Contesto
Solo due anni fa, nel suo discorso sullo stato dell'Unione 2015 il presidente Juncker ha fatto per la prima volta riferimento all'idea di un pilastro europeo dei diritti sociali, dichiarando: "Voglio sviluppare un pilastro europeo dei diritti sociali, che tenga conto delle mutevoli realtà delle società europee e del mondo del lavoro." Una prima versione del pilastro era stata presentata l'8 marzo 2016. Ne era seguita un'ampia consultazione fra Stati membri, istituzioni europee, parti sociali, società civile e istituzioni. Il 26 aprile 2017 la Commissione ha presentato il testo definitivo, che enuncia 20 principi e diritti a sostegno dell'equità e del buon funzionamento dei mercati del lavoro e dei sistemi di sicurezza sociale. Tale testo costituisce il punto di riferimento di un processo rinnovato di convergenza verso migliori condizioni di vita e di lavoro negli Stati membri dell'UE.
Per la Commissione, la realizzazione di un mercato interno più integrato e più equo è essenziale per costruire un'Europa più sociale. La riforma delle norme vigenti in materia di distacco dei lavoratori è una delle iniziative più importanti per conseguire questo obiettivo, come indicato negli Orientamenti politici del 2014 dal presidente Juncker: "Mi accerterò che sia data un'attuazione rigorosa alla direttiva sul distacco dei lavoratori, di cui lancerò un riesame mirato per scongiurare il dumping sociale in Europa: nella nostra Unione, lo stesso lavoro nello stesso posto dovrebbe essere retribuito allo stesso modo". Il presidente ha ribadito questo impegno nel suo discorso sullo stato dell'Unione del 13 settembre 2017: "In un'Unione delle uguaglianze non possiamo permetterci lavoratori di seconda classe. Chi fa lo stesso lavoro nello stesso posto ha diritto alla stessa paga. Per questo la Commissione ha proposto nuove norme sul distacco dei lavoratori."
L'8 marzo 2016 la Commissione ha presentato una proposta formale di modifica della direttiva del 1996 relativa al distacco dei lavoratori. La proposta si basa sul principio della parità di retribuzione a parità di lavoro svolto nello stesso luogo e stabilisce che i lavoratori distaccati saranno in generale soggetti alle stesse norme che disciplinano la retribuzione e le condizioni di lavoro dei lavoratori locali. Essa integra la direttiva di applicazione del 2014 sul distacco dei lavoratori, che introduce nuovi strumenti per combattere le frodi e gli abusi e per migliorare la cooperazione amministrativa tra le autorità nazionali competenti.
In linea con la posizione espressa dal presidente Juncker nel discorso sullo stato dell'Unione 2017 e nella lettera di intenti, nel 2018 la Commissione istituirà un'Autorità europea del lavoro con l'obiettivo di rafforzare la cooperazione tra le autorità preposte al mercato del lavoro a tutti i livelli e di gestire meglio le situazioni transfrontaliere. La Commissione proporrà inoltre altre iniziative a sostegno della mobilità equa, fra cui l'istituzione di un "numero di sicurezza sociale europeo" per rendere i diritti di sicurezza sociale più visibili e più accessibili (in formato digitale).
Per maggiori informazioni
Comunicato stampa sulla proposta della Commissione relativa al pilastro europeo dei diritti sociali
Scheda informativa sui lavoratori distaccati nell'UE
Scheda informativa sui lavoratori distaccati per paese