A 15 giorni dal referendum in Catalogna, in preda ad una crisi nazionale la più dura ed aspra dai tempi del franchismo, revocato l’ordine di estradizione per Carles Puigdemont. Il giudice Pablo Llarena del Tribunale Supremo spagnolo, ha ritirato l’ordine europeo di detenzione emesso a carico dell’ex presidente catalano, Carles Puigdemont e degli ex consiglieri Antonio Comin, Lluis Puig, Meritxell Serret e Clara Ponsati’, accusati di ribellione, sedizione e appropriazione indebita ed altri crimini per i quali la legge spagnola prevede condanne fino a trenta anni di carcere. La decisione su richiesta del magistrato spagnolo sarà comunicata autorità belghe. In piedi rimane il mandato d’arresto. Ovvero l’ex leader della Generalitat e gli ex ministri catalani con lui rifugiati a Bruxelles, non possono considerarsi liberi dalle accuse. A scriverlo El Pais e la Vanguardia citando un comunicato diffuso dall’organo giudiziario. Llarena spiega nel documento che la richiesta di revoca dei mandati di arresto europeo emessi dal giudice dell’Audiencia Nacional, Carme Lamela, il 3 novembre scorso, ha ragione di essere perchè al centro dell’indagine c’è un reato "di natura plurisoggettiva, dall’unita’ giuridica inseparabile, il che richiede un’unica contestazione per evitare risposte contraddittorie".
L’estradizione per la giustizia di Madrid in pratica potrebbe rivelarsi a favore di Puigdemont ed agli ex consiglieri che si dono detti intenzionati a voler partecipare alle elezioni del prossimo 21 dicembre in Catalogna, proclamate dal premier spagnolo Mariano Rajoy dopo lo scioglimento della Generalitat catalana conseguenza del referendum dell’1ottobre e la dichiarazione unilaterale d’indipendenza del 27 ottobre scorso. Pablo Llarena intende quindi evitare che il tribunale del Belgio possa pronunciarsi limitando i capi di imputazione dei reati per i quali l’ex governatore e suoi ex cancellers devono essere indagati in Spagna. Llarena ricorda infatti che il mandato di estradizione e’ uno strumento di cooperazione giudiziaria e che una volta emesso, rientra nelle facoltà del giudice istruttore di valutarne l’opportunità o meno di mantenerlo.
Il provvedimento del magistrato che revoca il mandato di estradizione mentre lascia in vigore l’ordine di cattura, potrebbe significare che Puigdemont e gli altri quattro suoi ex collaboratori che dovessero rientrare in Spagna per le elezioni catalane, verrebbero arrestati. Puigdemont che ieri ha avviato in videoconferenza la campagna elettorale da Bruxelles, è il candidato presidente della coalizione Junts per Catalunya a questo punto tornerà in Spagna dove sarà immediatamente arrestato o seguirà libero da Bruxelles l’esito del referendum in Catalogna?