Bruxelles – Come annunciato dal presidente Juncker nel suo discorso del 2017 sullo stato dell'Unione, il 7 febbraio la Commissione ha adottato una strategia intitolata “Una prospettiva di allargamento credibile e un maggior impegno dell'UE per i Balcani occidentali", nella quale si ribadisce il futuro europeo della regione come investimento geostrategico in un'Europa stabile, forte e unita, fondata su valori comuni. La strategia indica le priorità e i settori di cooperazione rafforzata congiunta per affrontare le specifiche sfide cui sono confrontati i Balcani occidentali, in particolare l'esigenza di riforme fondamentali e di relazioni di buon vicinato. Una prospettiva di allargamento credibile esige sforzi sostenuti e riforme irreversibili. Il progresso lungo il percorso europeo è un processo ggettivo e basato sul merito che dipende dai risultati concreti realizzati da ciascun paese.
Il 7 febbraio, la Commissione europea ha annunciato sei iniziative faro, azioni specifiche che l'UE adotterà nei prossimi anni a sostegno degli sforzi di trasformazione sostenuti dai Balcani occidentali in settori di reciproco interesse. Si tratta di iniziative volte a rafforzare lo Stato di diritto, a intensificare la cooperazione in materia di sicurezza e migrazione attraverso squadre investigative comuni e la guardia di frontiera e costiera, estendere ai Balcani occidentali l'Unione dell'energia dell'UE o abbassare i costi di roaming e diffondere la banda larga nella regione. La strategia sottolinea inoltre la necessità che l'UE sia pronta ad accogliere nuovi membri, una volta soddisfatti i criteri.
Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker ha dichiarato:”Investire nella stabilità e nella prosperità dei Balcani occidentali significa investire nella sicurezza e nel futuro della nostra Unione. Sebbene non siano previsti ulteriori allargamenti nel corso di questo mandato, oggi la Commissione europea disegna il futuro percorso europeo per i Balcani occidentali. Con una forte volontà politica, riforme concrete e costanti e soluzioni definitive alle controversie con i paesi limitrofi, i Balcani occidentali possono procedere lungo i rispettivi percorsi europei. La realizzazione di questa prospettiva dipenderà dai loro meriti oggettivi. La Commissione europea sarà sì rigorosa ma anche giusta. Alla fine di questo mese mi recherò in ciascuno dei paesi dei Balcani occidentali con un messaggio chiaro: proseguite nelle riforme e noi continueremo a sostenere il vostro futuro europeo."
L'Alta rappresentante/vicepresidente Federica Mogherini ha osservato:"I Balcani occidentali fanno parte dell'Europa: condividiamo la stessa storia, la stessa geografia, lo stesso patrimonio culturale e le stesse opportunità e sfide, oggi e in futuro. Abbiamo un interesse comune a collaborare sempre più strettamente per garantire ai nostri cittadini lo sviluppo economico e sociale nonché la sicurezza. Questa strategia illustra il cammino davanti a noi: affinché i nostri sei partner superino definitivamente il passato, spetta a tutti noi insieme rendere irreversibile il processo di avvicinamento dei Balcani occidentali all'Unione europea e continuare a unire il continente. Questa strategia ci offre una prospettiva condivisa, chiara, credibile e concreta di integrazione europea per ciascuno dei sei partner. I prossimi mesi non saranno solo intensi bensì cruciali per essere certi di cogliere quest'opportunità storica unica.”
Johannes Hahn, Commissario per la Politica di vicinato e i negoziati di allargamento, ha sottolineato: "Oggi confermiamo che la nostra Unione è aperta ai Balcani occidentali, che costituiscono già un'enclave circondata dall'UE, e che la nostra offerta è sincera. Con questo nuovo approccio, sostenuto da misure concrete, rafforziamo il processo di allargamento che esige sforzi e riforme credibili per poter a sua volta rafforzare, in particolare, lo Stato di diritto. Dobbiamo lavorare per i cittadini.”
Enfasi su riforme convincenti e riconciliazione
Al fine di soddisfare i criteri di adesione all'UE e nel proprio interesse, i paesi dei Balcani occidentali devono attuare ampie riforme in settori fondamentali. Lo Stato di diritto, i diritti fondamentali e la governance devono essere significativamente rafforzati. Le riforme del sistema giudiziario, la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata nonché la riforma della pubblica amministrazione devono tradursi in risultati tangibili e il funzionamento delle istituzioni democratiche deve essere seriamente rafforzato. Si deve proseguire decisamente lungo il percorso delle riforme economiche per affrontare le carenze strutturali, la scarsa competitività e l'elevata disoccupazione.
Tutti i paesi devonoimpegnarsi inequivocabilmente, con le parole e con i fatti, a superare il retaggio del passato, attraverso la riconciliazione e la risoluzione di questioni aperte, in particolare per quanto attiene alle controversie transfrontaliere, ben prima di aderire all'Unione europea. È necessario un accordo di normalizzazione giuridicamente vincolante e di ampia portata fra la Serbia e il Kosovo, affinché essi possano progredire lungo i rispettivi percorsi europei.
Sei iniziative faro per sostenere la trasformazione nei Balcani occidentali
L'UE è già il più importante donatore e investitore nella regione nonché il principale partner politico dei Balcani occidentali. L'UE è inoltre il principale partner commerciale dei Balcani occidentali, con un volume d'affari annuo pari complessivamente a 43 miliardi di euro (2016). Oggi la Commissione europea presenta sei iniziative faro che rafforzeranno ulteriormente la nostra cooperazione in diversi settori e sosterranno il processo di trasformazione nei Balcani occidentali. Le iniziative faro interessano settori specifici di interesse comune: lo Stato di diritto, la sicurezza e la migrazione, lo sviluppo socioeconomico, la connettività dei trasporti e dell'energia, l'Agenda digitale, la riconciliazione e le relazioni di buon vicinato. Sono previste azioni concrete in questi settori fra il 2018 e il 2020.
Per realizzare la strategia per i Balcani occidentali e sostenere una transizione senza soluzione di continuità verso l'adesione è indispensabile disporre di finanziamenti adeguati. La Commissione europea propone un graduale aumento del finanziamento nell'ambito dello strumento di assistenza preadesione (IPA) fino al 2020 nella misura consentita dalla riassegnazione della dotazione esistente. Solo per il 2018 sono già previsti 1,07 miliardi di euro per l'assistenza preadesione ai Balcani occidentali, oltre ai quasi nove miliardi del periodo 2007-2017.
Prossime tappe lungo il percorso europeo
La politica di allargamento dell'UE deve essere parte integrante della più ampia strategia volta a rafforzare l'Unione entro il 2025, come enunciato dal presidente Juncker nel suo discorso sullo Stato dell'UnioneCerca le traduzioni disponibili del link precedenteFR••• di settembre 2017 e nella Tabella di marcia per un'Unione più unita, più forte e più democratica. Sebbene l'UE possa arrivare a contare più di 27 Stati membri, le dinamiche del progresso lungo i rispettivi percorsi europei per tutti i paesi dei Balcani occidentali si fondano sui meriti propri e sulla loro velocità, a seconda dei risultati tangibili conseguiti. La strategia illustra le fasi necessarie che il Montenegro e la Serbia devono seguire per completare il processo di adesione in una prospettiva 2025. Anche se altri paesi potrebbero rimettersi al passo, la Serbia e il Montenegro sono gli unici due paesi con i quali sono già in corso i negoziati di adesione. In ultima analisi questa prospettiva dipenderà da una forte volontà politica, dalla realizzazione di riforme reali e costanti e da soluzioni definitive alle controversie con i paesi limitrofi.
Tutti i paesi dei Balcani occidentali hanno l'opportunità di progredire lungo i rispettivi percorsi europei. La Commissione valuta tutti i paesi in modo equo e obiettivo sulla base dei loro meriti intrinseci e della velocità alla quale progrediscono. L'Albania e l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia stanno compiendo progressi significativi nei loro percorsi europei e la Commissione è pronta a preparare le raccomandazioni relative all'apertura dei negoziati di adesione, in base alle condizioni soddisfatte. La Commissione inizierà a elaborare un parere sulla domanda di adesione della Bosnia-Erzegovina al ricevimento di risposte complete ed esaustive al questionario. Con sforzi e impegno costanti, la Bosnia-Erzegovina potrebbe diventare un paese candidato all'adesione. Il Kosovo ha un'opportunità di compiere progressi sostenibili grazie all'attuazione dell'accordo di stabilizzazione e associazione e di progredire lungo il percorso europeo, una volta che le circostanze obiettive lo consentano.
Impegno politico dei leader della regione
I paesi interessati hanno ancora molto da fare per poter soddisfare le condizioni e i criteri di adesione all'UE. La strategia sottolinea che i leader della regione non devono lasciare alcun dubbio quanto al loro orientamento strategico e al loro impegno. In ultima analisi spetta a loro assumere la responsabilità di concretizzare quest'opportunità storica.
Preparare l'UE ad accogliere nuovi membri
La stessa UE deve essere pronta ad accogliere nuovi membri della famiglia, una volta soddisfatte le condizioni necessarie, anche da una prospettiva istituzionale e finanziaria. Prima di ingrandirsi, l'Unione deve essere più forte, solida ed efficace. Per garantire un processo decisionale efficace, dobbiamo far ricorso al voto a maggioranza qualificata in seno al Consiglio nei settori politici per i quali è già previsto. Durante il terzo trimestre del 2018 la Commissione europea presenterà inoltre possibilità per rafforzare ulteriormente il ricorso al voto a maggioranza qualificata, come annunciato dal presidente Juncker nel suo discorso del 2017 sullo stato dell'Unione.
È inoltre necessario un sistema più efficace per fronteggiare le minacce sistemiche o le violazioni dello Stato di diritto in qualsiasi Stato membro dell'UE con un'iniziativa della Commissione prevista per ottobre 2018.
Infine, si devono adottare accordi speciali per garantire che i futuri Stati membri non siano in una posizione tale da bloccare l'adesione di altri candidati dei Balcani occidentali.
Contesto
Scheda informativa – Come procedere verso una possibile prospettiva 2025
Scheda informativa – Il potenziale economico delle relazioni dell'UE con i Balcani occidentali
Scheda informativa – Il processo di allargamento
Scheda informativa – Montenegro
Scheda informativa –Ex Repubblica jugoslava di Macedonia