Antitrust: la Commissione Ue archivia procedura di infrazione per l’Italia

Procedure di infrazione archiviate anche nei confronti di Austria, Belgio, Cipro, Croazia, Repubblica ceca, Estonia, Francia, Germania, Irlanda,Lettonia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovenia, Spagna e Regno Unito che hanno recepito nell'ordinamento nazionale la direttiva sulle azioni di risarcimento per danni derivanti dalla violazione di norme antitrust

 

di Redazione

Bruxelles, 8 marzo 2018 – La Commissione europea ha deciso di archiviare le procedure di infrazione nei confronti di 18 Stati membri: Austria, Belgio, Cipro, Croazia, Repubblica ceca, Estonia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lettonia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovenia, Spagna e Regno Unito in quanto tali paesi hanno ora recepito nell'ordinamento nazionale la direttiva sulle azioni di risarcimento per danni derivanti dalla violazione di norme antitrust (direttiva 2014/104/UE). Tale direttiva aiuta i cittadini e le imprese a chiedere un risarcimento dei danni qualora siano vittime di violazioni delle norme antitrust dell'UE, quali cartelli o abusi di posizione dominante sul mercato. Consente inoltre alle vittime un accesso più agevole ai mezzi di prova necessari per dimostrare il danno subito e concede loro più tempo per le richieste di risarcimento. La direttiva sulle azioni di risarcimento per danni derivanti dalla violazione di norme antitrust costituisce pertanto un elemento fondamentale dell'applicazione del diritto dell'UE in materia di concorrenza. Gli Stati membri erano tenuti a recepirla negli ordinamenti nazionali entro il 27 dicembre 2016. Sette Stati membri l'hanno recepita entro tale termine. In seguito all'avvio delle procedure di infrazione, 18 Stati membri hanno recepito la direttiva nel 2017. La Bulgaria ha notificato il recepimento all'inizio del 2018 e attualmente è in corso la valutazione della completezza delle misure di recepimento. Nel 2018 la Commissione procederà ad effettuare la verifica della conformità del recepimento negli ordinamenti nazionali ed inviterà i due Stati membri rimanenti (Grecia e Portogallo) ad adottare le misure necessarie per garantire che la direttiva sia pienamente attuata.

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