Gli immigrati in Gran Bretagna nutrono non poche preoccupazioni per il loro futuro. I dipendenti di numerose aziende agricole ad est da Londra vivono con grande ansia il clima che la Brexit ha creato intorno al loro status di stranieri. Molti di loro arrivano dalla Lituania, Bulgaria, Polonia e Romania ed hanno trovato lavoro in Inghilterra, un lavoro che nell’ultimo periodo non riceve rassicurazioni, malgrado rappresenti per l’economia locale una risorsa molto importante. In migliaia hanno formato una famiglia e creato una nuova vita in Inghilterra e quel che più temono è di dover tornare nei loro Paesi e non riuscire poi più a rientrare.
I proprietari delle aziende che si avvalgono di lavoratori immigrati, seppur molti di questi siano favorevoli alla Brexit, temono per la stabilità delle loro imprese e chiedono maggiori garanzie per i loro operai. Di recente hanno chiesto che venga riconosciuta l’importanza del lavoro svolto dagli immigrati. Un contributo ritenuto sostanziale per il sistema economico, che se dovesse venir meno metterebbe a serio rischio le loro imprese.
La maggioranza dei piccoli imprenditori di quelle zone hanno votato per la Brexit, ma le infinite negoziazioni li hanno resi sempre più confusi, e all’accordo che sembra allontanarsi, auspicano un altro referendum. In giro la gente si dice stufa di una vicenda dai contorni sempre meno chiari e dalle posizioni sfumate di Theresa May. ‘La premier – dice Van Lannet, contrario all’immigrazione selvaggia e proprietario di un locale nella cittadina inglese Boston – non dà sicurezza, le sue soluzioni non sono concrete, stiamo perdendo la pazienza e la speranza, sarà meglio restare in Europa’.