17 dicembre 2018 – Continuano le manifestazioni a Budapest contro la riforma del codice del lavoro voluta da Viktor Orbán. La solida maggioranza in Parlamento ha consentito al premier ungherese al potere dal 2010, di approvare un aumento annuo degli straordinari dei dipendenti da 250 a 400 ore ed al tempo stesso la norma che prevede il rinvio del pagamento fino a tre anni.
"Vogliamo sbarazzarci di questo Governo con mezzi democratici" ha detto un manifestante parlando contro la politica degli ultimi otto anni, che adesso ha portato in piazza la protesta, la quarta solo in una settimana che nella notte ha coinvolto oltre dieci mila dimostranti in marcia per diversi chilometri al centro città.
Tra i manifestanti anche alcuni parlamentari dell’opposizione che hanno guidato il corteo fino alla sede della televisione di stato, con l’intenzione di entrare nello stabile.
Inevitabili gli scontri con la polizia che ha impedito ai dimostranti di superare l’ingresso. In particolare la deputata dei Verdi Bernadett Szél, che cercava di consegnare un comunicato stampa è stata sospinta con forza dalle forze dell’ordine.
Ad animare la protesta degli ungheresi, anche l’approvazione di una legge che istituisce le Corti amministrative di nomina diretta del Ministero della Giustizia. Elezioni e diritto di protesta, rientrerebbero tra le materie di competenza dei nuovi organismi.
I sindacati per la prima volta in piazza, hanno annunciato uno sciopero generale.