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È finito il calvario dei 49 migranti bloccati dal 22 dicembre 2018 nel mezzo del Mar Mediterraneo a bordo delle navi Sea Watch 3 e Sea Eye senza la possibilità di sbarcare in un porto sicuro. Dopo l’annuncio dato dai volontari ecco che si scatenano urla di giubilo, abbracci, lacrime, lo sfogo di chi è passato attraverso troppi inferni e che vuole credere con tutto se stesso che sia davvero finita.
Il primo ministro maltese, Joseph Muscat, ha annunciato che i migranti verranno trasferiti a bordo delle navi della Marina militare maltese per poi raggiungere il porto di Haywharf, situato sul lato opposto dell’isola rispetto a La Valletta. Il via libera è arrivato dopo l’accordo raggiunto in seno all’Unione Europea e che prevede la redistribuzione dei migranti in otto paesi, tra cui anche l’Italia, oltre a Portogallo, Francia, Germania, Romania, Irlanda, Olanda e Lussemburgo.
Dichiarazioni che arrivano dopo il vertice bilaterale tra Malta e Libia che si è tenuto questa mattina a La Valletta con lo scopo di affrontare la questione migranti. Al Sarraj, primo ministro libico, ha ribadito la disponibilità della Libia ma ha anche sottolineato come il paese soffra di instabilità.
“Dopo aver trascorso quasi tre settimane sballottate in mezzo al mare in tempesta, queste persone possono ora trovare salvezza sulla terra ferma. Ma il fatto che ci sia voluto così tanto tempo è vergognoso”, afferma Elisa De Pieri, ricercatrice di Amnesty International sull’Europa meridionale. E ha aggiunto: “Lo spettacolo pericoloso e indecente offerto da leader politici che battibeccavano mentre donne, uomini e bambini erano abbandonati in un mare di crudele indifferenza non deve più ripetersi. Le autorità italiane e maltesi, dopo aver spudoratamente compromesso il sistema di ricerca e soccorso in mare, usano le persone come pedine di un negoziato sulle politiche in tema d’immigrazione. Il loro cinico disprezzo per la salvezza delle persone è stato rafforzato dal comportamento inumano dei leader europei, che hanno evitato di fornire immediata assistenza alle 49 persone”.
Di diversa opinione invece il commissario europeo alle Migrazioni, Dimitris Avramopoulos, che ha commentato così la vicenda: “Sono molto lieto che i nostri sforzi alla fine abbiano dato frutti e che tutte le persone a bordo delle navi Sea Watch 3 e Sea Eye stanno sbarcando ora. Lodo Malta, il più piccolo Stato europeo, che ha espresso la solidarietà più grande: capisco quanto sia difficile per un'isola così piccola gestire una situazione simile”, ha aggiunto inoltre che tutti gli Stati membri hanno mostrato solidarietà.
La vicenda dei migranti bloccati in mare aveva inoltre scatenato anche una polemica in seno al Governo italiano con il primo ministro Conte da un lato, che si era dichiarato pronto ad andare a prendere donne e bambini con l’aereo se necessario, e Matteo Salvini dall’altro, irremovibile nella sua decisione di tenere chiusi i porti.
Il Ministro dell’Interno, oggi a Varsavia per incontrare Jaroslaw Kaczynski, capo della destra ultraconservatrice polacca, ha reagito così alla notizia dello sbarco: “ ? Europa si propone di accogliere altri immigrati cedendo ai ricatti di scafisti e ong e questo rischia di diventare un enorme problema”. Ha poi aggiunto di non essere stato consultato e di non aver dato alcuna autorizzazione in merito alla quota migranti che l’Italia dovrebbe accogliere.
E a chi chiede se il Governo è a rischio lui risponde “Ma no, non cade il governo se perde il Milan e non cadrà per la Sea Watch”, aggiungendo però che al suo rientro in Italia esigerà un chiarimento. Per questo è molto probabile che già in serata sia previsto un vertice straordinario per venire a capo della faccenda.