Bruxelles, 01 luglio 2019 – Nulla di fatto sulle nomine Ue. Dopo sette ore di negoziato, sembrava che i leader popolari si stessero avvicinando all’accordo raggiunto a Osaka e che la cancelliera Angela Merkel, il presidente francese Emmanuel Macron e i premier spagnolo e olandese Pedro Sanchez e Mark Rutte convergessero su Frans Timmermans alla poltrona della Commissione europea per i prossimi 5 anni, appoggiati da Theresa May, e Manfred Weber su quella dell'Eurocamera.
‘’Ma nessun candidato avrebbe avuto la maggioranza e non siamo andati al voto , ma siamo ancora fiduciosi’’ ha dichiarato Merkel a margine del Consiglio europeo sospeso e rinviato a domani alle 11 sempre a Bruxelles. Di rimando saltato anche il collegio dei commissari europei che domani a Strasburgo avrebbe dovuto discutere della procedura d'infrazione contro l'Italia.
''Malgrado le regole la prevedano, anche una esigua maggioranza non sarebbe stata abbastanza per evitare tensioni che avrebbero condizionato gli anni della prossima legislatura europea’’ ha aggiunto la cancelliera tedesca sostenendo che un buon compromesso risolverà l’empasse. I leader Ue vogliono raggiungere "il più alto consenso possibile ..Sono consapevole che stiamo dando una brutta immagine ai cittadini, ma siamo impegnati a trovare un compromesso", ha detto Angela Merkel.
‘’E’ stato un fallimento, pessima immagine dell'Europa .. Abbiamo chiuso questa giornata con quello che possiamo definire un fallimento perché nessun risultato è stato trovato. Penso che sia una pessima immagine che diamo al contempo del Consiglio e dell'Europa. Nessuno può dirsi soddisfatto". Così il presidente francese, Emmanuel Macron, al termine del Vertice sulle nomine, ribadendo il concetto della cancelliera tedesca.
"Questo fallimento è quello di divisioni, divisioni politiche dentro il Partito popolare europeo che ha segnato il dissenso dei suoi leader e divisione geografica nel Consiglio che ha condotto malgrado tutti gli sforzi a rinviare la decisione a domani", ha spiegato Macron. I capi di Stato e di governo domani non faranno "uscire dal cappello personalità nuove", ma cercheranno di "comporre" una squadra sulla base dei nomi che sono già usciti, ha detto il presidente francese citando Frans Timmermans, Margrethe Vestaer e Michel Barnier e "altri candidati che sono stati nominati" tra le persone che "hanno la competenza" per ricoprire i massimi incarichi dell'Ue.
Prima di interrompersi, gli incontri bilaterali erano proseguiti nella notte con l'obiettivo di consolidare la possibile intesa. All’appello restavano i nomi dell'Alto rappresentante e del vertice del Consiglio, che in rispetto all’equilibrio di genere e geografico dovrebbero prevalere le quote rosa.
"Il più grande errore della storia" è stata definita la possibile nomina di Timmemans dal premier ungherese Viktor Orban che insieme ai capi di stato e di governo dei Paesi Visegrad si è opposto strenuamente.
Ma da soli i quattro non riusciranno a spostare lago della bilancia della nomina. Inoltre , la premier britannica Theresa May ha chiaramente detto che starà dalla parte della maggioranza.
Anche l’Italia in disaccordo e dice no ad un pacchetto precostituito. "L'Italia non può accettare un pacchetto precostituito nato altrove", dice il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, riferendosi al cosiddetto 'pacchetto Osaka' sulle nomine Ue, messo a punto durante il G20 in Giappone. L'Italia non è contro Timmermans, persona di valore e grande esperienza, ma il metodo" sulle nomine "con un pacchetto che include anche Timmermans", dice il presidente del Consiglio. Conte ha confermato che l'Italia e "altri 10, 11 paesi" si sono schierati contro la nomina di Timmermans. L'Italia si è opposta al 'pacchetto Osaka', cioè lo schema di nomine Ue proposto da Francia, Germania, Spagna e Paesi Bassi, perché "ne ha fatto una questione di metodo: io personalmente ho spiegato che, se mi siedo qui, è perché, a termini del trattato, è previsto che la proposta sia formulata dai componenti del Consiglio Europeo. Quindi voglio che la proposta sia discussa qui, sia motivata qui e ci si confronti qui. Se nasce altrove, mi dispiace ma non la accetto", dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Domani confido in una soluzione alternativa" sulle nomine, alla quale "stavamo già cercando di lavorare andando via" dal summit, durato oltre 18 ore, dice Conte, lasciando la riunione del Consiglio Europeo, a Bruxelles, per tornare a Roma. Sui conti pubblici Conte rassicura: "Oggi faremo l'assestamento di bilancio in Consiglio dei ministri, io confido sempre di poter evitare la procedura di infrazione, i numeri sono sempre positivi, non sono cambiati".
Intanto per la poltrona della Banca Centrale Europea gira il nome Christine Lagarde. Il direttore del Fondo Monetario Internazionale, sarebbe in discussione tra i possibili candidati che succederanno a Mario Draghi attuale presidente della Bce.