Londra, 1 settembre 2019 – Accolta dal ‘’Giannina Gaslini di Genova’’ la richiesta della mamma di Tafida Raqeed ricoverata in gravissime condizioni al Royal London Hospital, di salvare la figlia dalla sospensione delle terapie proposta dalla struttura sanitaria londinese. Shelina Begum, 39 anni, avvocato di origine bengalese nata a Londra, quindi cittadina britannica, al capezzale della sua bimba di cinque anni dal 9 febbraio in cui Tafida colpita da un aneurisma si trova in terapia intensiva pediatrica che l’ospedale di Londra ha il mese scorso proposto di sospendere giudicando le condizioni della piccola irreversibili.
I sanitari del Royal London Hospital riterrebbero Tafida priva di risposte celebrali e impossibilità di recupero escluderebbero la dimissibilità della bimba. A questa forma di ‘’sequestro’’ si sta opponendo con tutte le sue forze mamma Shelina insieme a papà Mohammed, 45 anni specialista nel settore edile, che invece sostengono quanto il livello di respirazione naturale coadiuvato da quello artificiale sia migliorato rispetto al febbraio scorso e che Tafida è vigile tutti i giorni nella normale alternanza sonno veglia.
Shelina Begum sfoderando il coraggio di mamma avvocato chiede di portare via dal London Royal Hospital la sua bambina ed ha presentato un ricorso all’Alta Corte britannica per il riconoscimento del suo diritto alla libertà di cura. Il pronunciamento della Corte di giustizia avverrà tra pochi giorni e non è certo quale sarà per i giudici ‘’il miglior interesse’’ per Tafida, fino a quel tragico 9 febbraio una bambina vivacissima prima che la devastante emorragia celebrale la riducesse in uno stato di minima coscienza. Mamma Shelina è determinata e inflessibile nel portare avanti la sua battaglia legale contro i medici dell’ospedale di Londra che in assenza della famiglia avrebbero sottoposto senza autorizzazione la piccola a nuovi esami per dimostrare, sostengono i coniugi Raqeed, che non ci sono più speranze per Tafida ‘’ vogliono impedirle di vivere’’. Il 9 settembre sta per arrivare e Shelina con il marito Mohammed, giorno e notte da sei mesi in ospedale a tenere la manina della loro bimba, sperano nel via libera della Corte britannica e poterla trasferire all’ospedale Gaslini di Genova dove gli specialisti hanno offerto le loro competenze mediche per poter continuare ad assicurare le cure necessarie a Tafida. In una nota diffusa nel mese di luglio dall’ospedale pediatrico genovese si legge ‘’Il Gaslini ha composto un collegio tecnico di specialisti, che hanno inviato il 5 luglio un documento ai colleghi di Londra, con i quali successivamente si è anche svolta una videoconferenza collegiale” e che “i documenti evidenziano l’estrema gravità delle condizioni cliniche, in linea con quanto indicato dai medici inglesi, e il fatto che in Italia non si opera una sospensione delle cure, se non in caso di ‘morte cerebrale’, quadro diverso da quello di Tafida”.
Ad accogliere mamma Shelina in visita al Gaslini di Genova accompagnata da Filippo Martini vicepresidente dei giuristi per la Vita, è il direttore generale dell’ospedale genovese Paolo Petralia con lo staff medico che l’11 agosto hanno visitato la bambina al Royal London Hospital. Shelina e il marito Mohammed continueranno con decisione e fermezza la loro battaglia per la vita di Tafida ‘’Nessuno può uccidere la nostra bambina, lotteremo e vinceremo, siamo in democrazia’’.