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Bruxelles, settembre 2020 – Il codice si è rivelato uno strumento molto valido e senza precedenti a livello mondiale e ha fornito un quadro per un dialogo strutturato tra le parti interessate finalizzato a una maggiore trasparenza delle politiche contro la disinformazione messe in atto dalle piattaforme nell’Unione europea. Le carenze riscontrate sono dovute principalmente al carattere di autoregolamentazione del codice.
V?ra Jourová, Vicepresidente per i Valori e la trasparenza, ha dichiarato: “Il codice di buone pratiche ha dimostrato che le piattaforme online e il settore pubblicitario possono fare molto per contrastare la disinformazione, quando sono sottoposti al controllo pubblico. Ma le piattaforme devono essere più responsabili e diventare più trasparenti. È giunto il momento di andare oltre le misure di autoregolamentazione. L’Europa è nella posizione migliore per assumere un ruolo guida e proporre strumenti per una democrazia più resiliente ed equa in un mondo sempre più digitalizzato.”
Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha aggiunto: “L’organizzazione e la messa in sicurezza del nostro spazio di informazione digitale sono diventate una priorità. Il codice è un chiaro esempio di come le istituzioni pubbliche possono collaborare in modo più efficiente con le imprese tecnologiche per apportare benefici reali alla società. Si tratta di uno strumento unico per consentire all’Europa di difendere con decisione i suoi interessi e i suoi valori. La lotta alla disinformazione è una responsabilità condivisa, che il settore tecnologico e quello pubblicitario devono assumersi pienamente.“
Parallelamente alla valutazione del codice di buone pratiche, il 10 settembre la Commissione europea ha pubblicato anche le prime relazioni di riferimentoCerca le traduzioni disponibili del link precedente sulle misure adottate dai firmatari del codice fino allo scorso 31 luglio per combattere le informazioni false e fuorvianti sul coronavirus. Questo programma di relazioni mensili è uno dei risultati auspicati nella comunicazione congiunta del 10 giugno scorso. Sulla base delle azioni elencate nella comunicazione congiunta e delle carenze individuate nella valutazione del codice pubblicata oggi, la Commissione darà seguito al suo approccio globale presentando entro fine anno due iniziative complementari: un piano d’azione europeo per la democrazia, sul quale è aperta una consultazione pubblica fino al 15 settembre, e un pacchetto relativo alla legge sui servizi digitali.