Giscard d’Estaing, muore il riformatore della Francia

PARIGI, dicembre 2020 – E’ scomparso Valéry Giscard d’Estaing, il presidente della Quinta Repubblica francese (1974) Il primo capo di Stato francese non gollista si è spento la sera dell’1 dicembre all’ospedale di Tours, aveva 94 anni. Il ricovero di qualche settimana fa per una insufficienza cardiaca seguiva quello di settembre al Georges Pompidou di Parigi. Sembrerebbe che le sue condizioni di salute si fossero aggravate dopo aver contratto il Covid-19, secondo le dichiarazioni dei familiari. Negli ultimi mesi a causa della pandemia Giscard d’Estaing viveva in isolamento con la moglie  Anne-Aymone in un castello della Loira ad Authon.

Valéry Giscard d’Estaing giunge all’Eliseo a soli 48 anni divenendo il ventesimo e il più giovane Capo di Stato della Repubblica francese (1974 al 1981) eletto alla morte di Georges Pompidou scomparso prematuramente. Europeista, dopo la seconda guerra mondiale, fu al centro della costruzione europea, comprendendo bene l’importanza di una alleanza franco-tedesca all’interno del cammino dell’Ue, con il cancelliere tedesco Helmut Schmidt coltivò negli anni un’amicizia fluida schietta e priva di disaccordi.

Liberale, moderato, modernizzatore della Francia e riformista fautore di tante conquiste sociali: la maggiore età a 18 anni, il divorzio consensuale, la legalizzazione dell’aborto per la quale al tempo Giscard d’Estaing venne molto contestato anche dalla ministra alla Salute Simone Veil.

Alle presidenziali francesi dell’’81, Giscard non venne rieletto battuto da François Mitterrand che, guidò la Francia in preda a recessione e disordini sociali dopo il boom economico post bellum, nella fase della seconda crisi energetica culminata nello shock petrolifero del 1979 fino alla stabilizzazione a metà degli anni ’80 quando l’Occidente scoprì nuovi giacimenti di petrolio nel Mare del Nord e in Alaska che permisero di superare il momento e ridurre la dipendenza dall’OPEC da cui originò la crisi.

Dalla cocente sconfitta Giscard d’Estaing proseguì a lavorare per l’Ue. Gli venne affidata la presidenza della Convenzione europea che avrebbe dovuto scrivere la Carta costituzionale europea. Affiancato dai Vicepresidenti due ex primi ministri, l’italiano Giuliano Amato per l’Italia e il belga Jean-Luc Dehaene iniziò ad elaborare il testo della ‘Costituzione  per l’Europa’  purtroppo mai decollata. Morta sul nascere, malgrado la firma in pompa magna nella sala degli Orazi e dei Curiazi in Campidoglio a Roma il 29 ottobre 2004 alla presenza di venticinque capi di Stato e di Governo e altrettanti ministri degli Esteri, non verrà mai ratificata. A dare il colpo di grazia alla Carta ci penseranno proprio i francesi bocciando il referendum del 2005 seguiti dagli olandesi. I britannici, polacchi e danesi dal canto loro sospesero il referendum  rendendo così impossibile la ratifica di una Costituzione in fieri che da subito avevano detestato.

Il fallimento della Carta europea sarà l’esteriorizzazione di dinamiche che tenderanno da quel momento a minare il processo di integrazione europea. Con il no francese, la delusione per l’ex presidente francese Giscard d’Estaing fu grande, comprese quanto fosse necessario lottare per evitare di offuscare le conquiste ottenute. Per l’Unione europea inizia il travagliato cammino che conosciamo.  

Avendo a cuore le sorti dell’Ue, Giscard si dedicò alla definizione dell’articolo 50del trattato sull’Unione europea sull’’uscita di uno Stato membro e prevenendo l’idea dei britannici a staccarsi dall’Ue. Inventore della Brexit per sua stessa definizione, analizzata in tempi diversi dall’ex Capo di Stato francese che considerava la Gran Bretagna una zona bianca già fuori dai confini geografici dell’Ue. ‘’D’altro canto non coesistere all’interno dell’eurozona è farne parte solo a meno di metà. ‘’ La Gran Bretagna non è uscita da granché, perché quanto all’essenziale era già fuori ‘’ ha dichiarato Giscard d’Estaing in una intervista rilasciata al Corriere.  

Il cordoglio dagli esponenti della politica francese : “Un uomo che è riuscito a modernizzare la vita politica … ed ha onorato la Francia” le parole dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy. ”Uno statista che ha scelto di aprirsi al mondo”, ha ricordato Francois Hollande ex inquilino dell’Eliseo.  

“Presidente di una Francia in crisi, fu artefice di nuove libertà pubbliche e ardente sostenitore del progresso tecnologico”, il commento di Marine Le Pen.

Nel suo settennato ha trasformato il Paese”, ha detto  il presidente Emmanuel Macron.

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