Bruxelles, 22 marzo 2021 – La Commissione europea ha pubblicato la sua prima valutazione preliminare dell’impatto di SURE, lo strumento da 100 miliardi di € concepito per proteggere i posti di lavoro e i redditi colpiti dalla pandemia di COVID-19.
Dalla relazione emerge che SURE è riuscito ad attenuare il grave impatto socioeconomico della crisi COVID-19. Ha contribuito a far sì che, negli Stati membri beneficiari, l’aumento della disoccupazione durante la crisi sia stato significativamente inferiore rispetto a quello registrato durante la crisi finanziaria mondiale, nonostante un maggiore calo del PIL.
SURE è un elemento fondamentale della strategia globale dell’UE volta a tutelare i cittadini e attenuare le gravi ripercussioni socioeconomiche della pandemia di COVID-19. Fornisce sostegno finanziario, sotto forma di prestiti concessi a condizioni favorevoli dall’UE agli Stati membri, per finanziare regimi nazionali di riduzione dell’orario lavorativo, altre misure analoghe per preservare l’occupazione e sostenere i redditi, in particolare per i lavoratori autonomi, e alcune misure di carattere sanitario. Finora la Commissione ha proposto un sostegno finanziario complessivo di 90,6 miliardi di € a 19 Stati membri, di cui 90,3 miliardi di € già approvati dal Consiglio a favore di 18 Stati membri. SURE può ancora mettere a disposizione più di 9 miliardi di € di assistenza finanziaria e gli Stati membri possono ancora presentare richieste di sostegno. In risposta alla recrudescenza delle infezioni e alle nuove restrizioni, la Commissione è pronta a valutare ulteriori richieste di integrazione del sostegno da parte degli Stati membri.
Principali conclusioni
Dalla relazione della Commissione emerge che lo strumento ha sostenuto tra i 25 e i 30 milioni di persone nel 2020, che rappresentano circa un quarto del numero totale di persone occupate nei 18 Stati membri beneficiari.
Sempre secondo la relazione hanno beneficiato di SURE tra 1,5 e 2,5 milioni di imprese colpite dalla pandemia di COVID-19, che hanno così potuto mantenere i loro lavoratori.
Grazie all’elevato rating di credito dell’UE, utilizzando SURE gli Stati membri hanno risparmiato, secondo le stime, circa 5,8 miliardi di € di interessi rispetto a quanto avrebbero dovuto pagare se avessero emesso essi stessi debito sovrano. Le erogazioni future genereranno verosimilmente ulteriori risparmi.
Il feedback dei beneficiari dimostra che il sostegno di SURE ha svolto un ruolo importante nella creazione dei regimi nazionali di riduzione dell’orario lavorativo e nell’aumento della copertura e del volume di tali regimi.
La relazione odierna riguarda anche le operazioni di assunzione e concessione di prestiti per finanziare SURE. La domanda da parte degli Stati membri è stata forte: è già stato stanziato più del 90 % della dotazione totale di 100 miliardi di € disponibile nell’ambito di SURE. È stato altrettanto forte l’interesse degli investitori per le obbligazioni SURE: alla data di chiusura della relazione la Commissione aveva raccolto 53,5 miliardi di € nelle prime quattro emissioni, con richieste di sottoscrizione in media più di dieci volte superiori alla disponibilità. Tutti i fondi sono stati raccolti come obbligazioni sociali, il che garantisce agli investitori che il loro denaro è destinato a misure con una reale finalità sociale, a sostegno dei redditi delle famiglie in un periodo di crisi. La capacità dell’UE di raccogliere fondi per SURE è stata sostenuta da una garanzia di 25 miliardi di € da parte di tutti gli Stati membri, un forte segnale di solidarietà europea.
Dichiarazioni di alcuni membri del Collegio
Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo per Un’economia al servizio delle persone, ha dichiarato: “L’iniziativa SURE ha dato buona prova di sé mantenendo in attività i lavoratori e le imprese durante la crisi. Concepita come una delle tre reti di sicurezza per affrontare le conseguenze a breve termine della crisi, è riuscita a sostenere decine di milioni tra persone e imprese in tutta l’UE, proteggendo dal rischio di disoccupazione e salvaguardando i mezzi di sussistenza. Nell’avviarci verso la ripresa, continueremo con misure volte a sostenere una ripresa creatrice di occupazione e a fornire un sostegno attivo ai lavoratori e ai mercati del lavoro.“
Johannes Hahn, Commissario per il Bilancio e l’amministrazione, ha dichiarato: “Per la prima volta nella storia la Commissione ha emesso obbligazioni sociali sui mercati per raccogliere fondi che hanno contribuito a mantenere posti di lavoro durante la crisi. Come si evince dalla relazione sul sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza (SURE), l’impatto positivo per le imprese e i loro dipendenti è concreto e tangibile.“
Nicolas Schmit, Commissario per il Lavoro e i diritti sociali, ha dichiarato: “La relazione di oggi conferma che SURE è riuscito a proteggere i posti di lavoro e i redditi da quello che, durante la pandemia, si sarebbe potuto rivelare uno shock ancora più grave. Il mercato del lavoro in Europa sta vivendo enormi trasformazioni. Gli Stati membri devono accelerare al massimo per creare posti di lavoro e lavoratori qualificati per tali posti. La raccomandazione EASE fornisce utili orientamenti agli Stati membri nella transizione dalle misure anticrisi a politiche attive del mercato del lavoro.”
Paolo Gentiloni, Commissario per l’Economia, ha dichiarato: “Il programma SURE ha avuto un ruolo cruciale nel proteggere i lavoratori dipendenti e autonomi dagli effetti peggiori dello shock economico causato dalla pandemia. Dalla relazione odierna emerge che fino a 30 milioni di persone e ben 2,5 milioni di imprese in 18 paesi dell’UE hanno beneficiato di questo innovativo strumento europeo. E gli Stati membri hanno risparmiato, secondo le stime, 5,8 miliardi di € prendendo in prestito tali fondi dall’UE anziché sui mercati. Nell’attesa dell’attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza, SURE offre un esempio incoraggiante di ciò che la solidarietà europea può fare per i nostri cittadini.”
Contesto
Il 2 aprile 2020 la Commissione ha proposto il regolamento SURE nell’ambito della risposta iniziale dell’UE alla pandemia. Adottato dal Consiglio il 19 maggio 2020 come forte segnale della solidarietà europea, è divenuto disponibile dopo che tutti gli Stati membri hanno firmato gli accordi di garanzia il 22 settembre 2020. Cinque settimane dopo è avvenuta la prima erogazione.
La relazione odierna è la prima relazione semestrale su SURE trasmessa al Consiglio, al Parlamento europeo, al comitato economico e finanziario e al comitato per l’occupazione. A norma dell’articolo 14 del regolamento SURE, la Commissione è giuridicamente tenuta a pubblicare tale relazione entro sei mesi dal giorno in cui lo strumento è divenuto disponibile. Seguirà una relazione ogni sei mesi, fintanto che SURE rimarrà disponibile.
Oltre ai 18 Stati membri esaminati nella relazione, la Commissione ha successivamente proposto di concedere assistenza finanziaria a un diciannovesimo Stato membro, l’Estonia, per un importo di 230 milioni di €. Dopo la data di chiusura della relazione la Commissione ha anche raccolto ulteriori 9 miliardi di € di obbligazioni SURE. Una panoramica completa dei fondi raccolti nell’ambito di ciascuna emissione e degli Stati membri beneficiari è disponibile online qui.
Il 4 marzo la Commissione ha presentato una raccomandazione relativa a un sostegno attivo ed efficace all’occupazione (EASE) in seguito alla crisi COVID-19 che delinea un approccio strategico per passare gradualmente dalle misure di emergenza adottate per preservare posti di lavoro durante la pandemia alle nuove misure necessarie per una ripresa creatrice di occupazione. Con EASE la Commissione promuove la creazione di posti di lavoro e le transizioni professionali, in particolare verso i settori digitale e verde. Le tre raccomandazioni strategiche consistono in incentivi all’assunzione e sostegno all’imprenditorialità, opportunità di miglioramento del livello delle competenze e di riqualificazione e maggiore sostegno da parte dei servizi per l’impiego.
Per ulteriori informazioni
Relazione della Commissione sull’attuazione di SURE