La pandemia mondiale non ha intaccato il sostegno dei cittadini alle iniziative dell’UE a favore dello sviluppo internazionale. Secondo l’indagine Eurobarometro più recente sulla cooperazione allo sviluppo, quasi 9 cittadini dell’UE su 10 ritengono sia importante creare partenariati con i paesi terzi per ridurre la povertà.
I risultati confermano la forte tendenza registrata negli ultimi anni a ritenere la cooperazione con i paesi partner una delle politiche più positive e propositive dell’UE. Il Commissario europeo per i Partenariati internazionali, Jutta Urpilainen, ha dichiarato: “La COVID-19, come una radiografia, ha messo in luce alcune debolezze, ad esempio le disuguaglianze, e, al tempo stesso, ha fatto riaffiorare la questione dell’importante ruolo svolto dalla cooperazione multilaterale nell’affrontare sfide globali quali i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità. Ho il piacere di constatare che questi risultati molto positivi rispecchiano il migliore tra i valori europei: uno spirito di solidarietà mondiale presente anche in tempi bui. Sono lieta inoltre che le persone comprendano quanto un’Africa prospera, pacifica e resiliente sia importante per l’UE e che i giovani siano protagonisti del cambiamento e nostri partner essenziali.
La salute è in cima alla lista delle sfide più urgenti. L’UE si sta concentrando al momento sulla vaccinazione dei propri cittadini e sugli sforzi internazionali per la vaccinazione mondiale. L’UE sta inoltre rafforzando i sistemi sanitari, basandosi sul pacchetto di misure “Team Europa” di risposta globale, con oltre 40 miliardi di € di sostegno ai paesi partner colpiti dalla pandemia.
Uno dei risultati principali dell’indagine indica una preoccupazione crescente per la salute, identificata come la sfida più urgente per il futuro dei paesi in via di sviluppo, con una percentuale del 36%, cinque punti in più rispetto al 2019.
Tra le sfide più urgenti vengono citate l’istruzione (35 %), la pace e la sicurezza (32 %), la crescita economica e l’occupazione (29 %). Circa un quarto degli intervistati ha indicato l’acqua e le strutture igienico-sanitarie (27 %), la democrazia e i diritti umani (26 %), la sicurezza alimentare e l’agricoltura (24 %). La grande maggioranza dei cittadini dell’UE (88 %) concorda sul fatto che l’Unione dovrebbe combattere il cambiamento climatico e i suoi effetti nei paesi in via di sviluppo, mentre il 77 % si dice fortemente d’accordo sul fatto che la lotta alla povertà in questi paesi debba essere tra le priorità principali dell’UE. Il 61 % ritiene che le politiche di sviluppo dell’Unione dovrebbero inoltre concentrarsi sulla riduzione delle disuguaglianze nei paesi in via di sviluppo. Circa un terzo degli intervistati (34 %) ritiene che la politica di sviluppo dell’UE dovrebbe incentrarsi esclusivamente sul rafforzamento delle economie dei paesi in via di sviluppo.
Si denota, anche, un saldo sostegno alle relazioni con l’Africa, più di quattro cittadini dell’UE su cinque (81 %) ritengono che l’UE dovrebbe rafforzare i partenariati con i paesi africani per creare occupazione e assicurare uno sviluppo sostenibile in entrambi i continenti. I risultati sono sulla stessa linea della comunicazione congiunta dell’UE “Verso una strategia globale per l’Africa” e dei cinque partenariati con l’Africa proposti dall’UE. Si evince, infine, il ruolo centrale dei giovani nei paesi in via di sviluppo per affrontare i) le sfide ambientali e le sfide economiche e sociali. I risultati rivelano che nove cittadini dell’UE su dieci (90 %) concordano sul fatto che i giovani siano importanti nell’affrontare le sfide ambientali nei paesi in via di sviluppo; il 91 % ritiene che siano essenziali per affrontare le sfide economiche e sociali in questi paesi.
Per ulteriori informazioni sono disponibili qui le schede informative specifiche per paese nelle lingue nazionali di tutti gli Stati membri e le schede informative sui risultati complessivi dell’UE e sui giovani come gruppo specifico.