In un anno difficile, ingombrante, drammaticamente insostenibile sul piano emozionale per la perdita di vite umane sullo sfondo di un baratro economico- sociale, la celebrazione dell’Europa del 9 maggio, arriva come punto simbolico di ripartenza per il nostro futuro europeo. Future sorti per le quali è stata destinata una pioggia di miliardi da cui i cittadini degli Stati membri, si spera, potranno trarne profitto se coniugato a principi di uguaglianza e percorrere il sentiero per una nuova rinascita.
Alla vigilia dell’anniversario della Dichiarazione Schuman, il celebre discorso tenuto a Parigi alle ore 16 del 9 maggio 1950 dall’allora Ministro degli esteri del governo francese Robert Schuman, come prospettiva di pace, integrazione e ripresa dal conflitto mondiale appena concluso, ci sembra quanto mai opportuno e vivificante sottolineare quanto dagli accadimenti socio-politico-culturali che emergono dai libri di Enzo Farinella, nel segno del rinnovamento, molte sono le analogie storiche nel legame tra passato e presente della vecchia Europa.
Lo studioso di monachesimo irlandese di ritorno dall’incantevole lago di Balaton, ci ha piacevolmente accompagnati in una cavalcata attraverso varie epoche, scandite in Time for Action*, il libro fresco di stampa pubblicato da Amazon Kindle, spiegando le affinità tra la celebrazione della Giornata europea del 9 maggio e il mutamento di quei territori tornati a rifiorire dal seme valoriale mirabilmente sparso, dai peregrini d’Irlanda durante il loro vibrante passaggio.
‘’Mille e 400 anni fà, degli intrepidi pellegrini irlandessi hanno affollato le strade e le piazze dell’Europa, devastata da decadenza di valori morali, caos sociale e orde di barbari, dopo il crollo dell’Impero Romano, portando speranza e amore all’umanità.
Dal VI al XIV secolo, l’Irlanda con le sue scuole monastiche – vere Università – si è imposta quale faro di civiltà. I “Santi e Studiosi” di queste scuole si sono riversati in Italia, Austria, Svizzera, Germania, Benelux, Inghilterra, Scozia, Francia e altre nazioni, portando cultura e la luce della cristianità, “pro amore Dei”.
La celebrazione della giornata europea dei nostri giorni e l’opera missionaria irlandese hanno molto in comune.
I monaci irlandesi hanno promosso la supremazia della persona umana, ricca di una sacralità intima, i valori della pace, giustizia, solidarietà e la cultura per uscire dall’oscurantismo del Medio Evo, valori che l’Unione Europea cerca di illuminare nella rinascita dopo la pandemia. Passato e futuro possono andare di pari passo e un’era può arricchire l’altra, se si sa leggere nelle pieghe della storia.
Ai monaci irlandesi dobbiamo il sorgere delle grandi Università di Oxford, La Sorbonne di Parigi, Pavia, Praga, Vienna, Salisburgo,… Il contributo religioso e culturale dato all’Italia e alle varie nazioni d’Europa in cui essi hanno lavorato, è incalcolabile, rendendo un grande servizio alla storia europea e al miglioramento della condizione umana. Molti i loro successi su cui riflettere per affrontare il mare aperto del nostro futuro.
In Italia, fu Colombano a fondare l’abbazia di Bobbio nel 614, centro per molti secoli di vita religiosa, filosofica, scientifica, artistica e sociale. Nei secoli successivi alla morte di San Colombano, il monastero accrebbe la sua influenza religiosa, culturale e sociale sino a divenire uno dei più importanti centri monastici d’Europa. Le qualità diplomatiche di Colombano, quale costruttore di pace, la sua vasta cultura e il suo lavoro alle origini cristiane dell’Europa, la sua visione di questo corpo europeo, chiamato a crescere in giustizia e perfezione, fecero di lui l’uomo più dotato di spirito europeo, 200 anni prima di Carlo Magno.
E Colombano fu insieme a Carlo Magno, la personalità più eminente del Medio Evo. L’occidente europeo odierno deve in parte a lui la sua storia, quale pioniere di civiltà, fondatore di cenobi, precursore di giustizia e libertà, testimone e assertore della suprema dignità dell’uomo per il suo tempo e anche per il nostro. Per il suo lavoro, Robert Schuman dichiarò che Colombano è il “Santo Patrono di coloro che si prodigano per costruire un’Europa Unita”, anzi “Il padre dell’Europa moderna”.
Nel IX secolo Carlomagno mandò Dungal, un altro irlandese, a Pavia, allora capitale dei longobardi e dei franchi, a presiedere la Scuola Palatina locale. Questa Scuola – futura Università di Pavia – era la più importante del suo Impero. Tutti i giovani di Milano, Bergamo, Brescia, Novara, Lodi, Asti, Vercelli, Tortona, Acqui, Genoa, Como, dovevano continuare i loro studi superiori in questa Scuola – “ln Pavia conveniant ad Dungalum” -, secondo il Capitolare di Corteolona dell’825, del Re Lotario I. Si può, quindi, affermare che dallo studioso irlandese nacque l’Università di Pavia e che ebbe un ruolo importante anche nell’istituzione del sistema scolastico del Regno d’Italia del Medio Evo.
Alla fine del VI secolo, Colombano anche iniziò uno straordinario lavoro missionario in Francia, fondando monasteri a Annegray, Fontaines e Luxeuil, che furono per secoli fari di civiltà.
In Scozia, l’attività missionaria di S. Columba cominciò da Iona, una piccola isola selvaggia dell’Oceano Atlantico, nel VI secolo. In essa nacque una Communitas Celtica, che potrebbe rinnovare l’Europa di oggi, promuovendo pace, riconciliazione, solidarietà, prosperità nel mondo con il dialogo tra civiltà.
L’evangelizzazione di Inghilterra e Galles iniziò con S. Columba. S. Aidan fu l’Apostolo che lavorò a Lindisfarne. Egli si distinse anche nella conversione di tanta gente locale e nel ridare libertà agli schiavi. Altri saggi irlandesi si trovano all’origine dell’Università di Oxford.
In Austria, Salzburg è statafondata da Rupert (sec. VII) e Virgil (sec. VIII), due monaci irlandesi. Colman, un uomo alla ricerca del suo destino esistenziale, loro conterraneo, è divenuto il primo Santo Protettore di questa nazione (sec. XII). Altri hanno contribuito alla gloria di Vienna fin dal suo nascere con il loro Schottenstift, dove hanno copiato rari manoscritti nelle Schottenshule e con l’Università di Vienna.
L’istruzione dei giovani – e le scuole irlandesi erano famose dappertutto – è figurata in primo piano nella loro missione, al punto che il Concilio di Baviera le approvò nel 774 come il mezzo migliore per promuovere il progresso delle nazioni germaniche. – Germania, Austria e Svizzera non esistevano allora -.
Nella Repubblica Ceca Donatus, monaco irlandese, svolse un ruolo di primo piano nella fondazione dell’Università di Praga.
L’irlandese S. Gallo in Svizzera, diede origine a uno dei centri cristiani più importanti d’Europa , il “monastero più famoso della Germania di quel tempo, “culla del sapere per oltre 300 anni”. La sua cattedrale e la sua biblioteca sono patrimonio UNESCO dal 1983.
Marianus Scotus fu il monaco che si distinse in Germania con il suo monastero di S. Jacob, l’Alma Madre di 12 altre creazioni, dipendenti dal quartier generale di Regensburg (alias Ratisbon), fondato con soldi raccolti in Irlanda.
Il Benelux ha beneficiato della presenza dei monaci irlandesi. Nel VII secolo, S. Dymphna divenne la Protettrice di quanti soffono da turbe psichiche in Belgio. Pellegrini provenienti da ogni dove si recarono alla sua tomba a Geel e sono stati guariti da epilessia e disordini neurologici. Ospedali e centri di cura non poterono soddisfare la grande richiesta di aiuto. Allora case private aprirono loro le porte, ricevendoli da ospiti. Essi svolgevano attività utili per la comunità – la migliore cura per chiunque si sente ai margini della società -. Questa tradizione è durata oltre 500 anni e continua ad essere un esempio eccellente di solidarietà umana per gli abitanti di Geel.
Varie altre nazioni come Slovakia, Ungheria, Polonia, Ukraina e Slovenia – quest’ultima ha vistoS. Modesto all’origine del suo nascere come nazione – hanno beneficiato dal loro lavoro.
Riflettere sull’Irlanda di questi intrepidi Santi medievali potrebbe avere una funzione catalizzatrice per l’evoluzione di nuove comunità, città-smart, gruppi di ricerca, laboratori socio-economici per la nostra Unione Europea che festeggia il 9 maggio, attraverso un viaggio di trasformazione che tenga in conto la realtà integrale dell’essere umano in questa visione di rinnovamento’’.
#Time for Action
Copertina creata dal pittore Pietro De Seta con la supervisione tecnica del gruppo ungherese: Wecapturethemoments di Pehi Dorka e Trombitas Gergely.
Il libro stato pubblicato da Amazon Kindle.
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Autore: Biografia
Enzo Farinella, nato a Gangi in provincia di Palermo, già docente di Antropologia filosofica in varie Università di Dublino, studioso di monachesimo irlandese in Europa, scrittore, giornalista corrispondente per ANSA e Radio Vaticana dall’Irlanda, dove vive da 50 anni.
Per 20 anni Addetto Culturale presso l’Istituto Italiano di Cultura a Dublino, in atto fondatore e direttore del Centro Culturale “Casa Italia” della capitale irlandese, organismo diretto agli scambi culturali Italia – Irlanda. Priore d’Irlanda per l’Ordine Capitolare dei Cavalieri della Concordia, referente a Dublino dell’Associazione di Volontariato: I Cittadini contro le mafie e la corruzione.
Biografia completa https://www.paeseitaliapress.it/album_18_Enzo-Farinella-biografia.html
www.enzofarinella.com