25 novembre 2021 – La squadra di calcio britannica Chelsea ha ricevuto dalla European Jewish Association (Eja) il prestigioso premio King David per aver avviato il percorso di lotta all’antisemitismo, lanciato nel 2018. Il premio, consegnato durante la partita di Champions League Chelsea-Juventus, è stato conferito come segno di riconoscimento per “aver preso l’iniziativa senza paura e senza ambiguità” sul tema dell’antisemitismo. L’onorificenza è stata consegnata da una delegazione di Eja al presidente del Chelsea Bruce Buck.
E’ la prima volta che il King David Award viene consegnato nell’ambito dello sport. Nel 2018, il proprietario del club, Roman Abramovich, ha finanziato la campagna “Say No to Antisemitism” per sensibilizzare ed educare i giocatori, il personale, i fan e la comunità in generale sull’antisemitismo. Il rabbino Menachem Margolin, presidente dell’Eja, ha dichiarato: “Lo sport tira fuori il meglio dalle persone, ma purtroppo può anche tirare fuori il peggio. E alcuni dei peggiori esempi di antisemitismo si manifestano spesso sugli spalti di calcio e negli stadi di tutto il mondo.
Il Chelsea, ovviamente, non ha fatto eccezione a questa regola. Tranne che, a differenza di altri, hanno deciso di fare qualcosa al riguardo”. Da parte sua, il rabbino capo dei Paesi Bassi Jacobs ha dichiarato: “Questo messaggio è stato ascoltato in lungo e in largo ed è stato molto apprezzato dagli ebrei di tutto il mondo. Il modello Chelsea è da replicare ovunque, e faremo conoscere ai governi e alle organizzazioni il grande e importante lavoro che stai facendo qui”.
Abdallah Chatila, il destinatario del premio King David nel 2020 e imprenditore libanese che ha acquistato all’asta cimeli nazisti del valore di 600.000 euro e li ha donati a organizzazioni ebraiche. “L’antisemitismo prende di mira gli ebrei ma infetta la società nel suo insieme. L’ignoranza, l’odio e la xenofobia non trovano posto in un mondo in cui i confini sono sempre più privi di significato, i valori sono universali e le identità diverse devono essere coltivate – ha detto Cahatila – . Sono orgoglioso di essere qui stasera al Chelsea, per essere un anello continuo di una catena di coloro che sono impegnati nella lotta all’antisemitismo. Il Chelsea Football Club ha una portata enorme. Avrebbero potuto optare per un percorso più facile. Invece hanno deciso di affrontare il problema a testa alta. È stimolante da vedere. E per gli altri da seguire ed emulare”.