La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si recherà la prossima settimana a Davos per partecipare alla riunione annuale del Forum economico mondiale. Parteciperanno anche i Vicepresidenti esecutivi Ribera, Virkkunen e Séjourné, insieme aiCommissari Šefčovič, Dombrovskis, Hoekstra, Kubilius, Kos, Síkela, Roswall, Serafin, Jørgensen e Tzitzikostas.
La Presidente pronuncerà un discorso alla sessione di apertura del Forum, martedì 21, alle ore 10:50. Giovedì 23 interverrà al varo del Forum mondiale per la transizione energetica (Global Energy Transition Forum). L’evento sarà trasmesso in diretta su EBS.
I membri del collegio parteciperanno a discussioni su argomenti relativi ai rispettivi portafogli e all’attuale panorama internazionale, tra cui la competitività dell’Europa, la politica industriale e le sue opportunità economiche; le conseguenze della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, la situazione in Medio Oriente e l’allargamento; cambiamenti climatici, transizione pulita e tecnologie correlate; Global Gateway e lo sviluppo sostenibile dei paesi partner dell’UE; l’innovazione dei trasporti e il futuro del turismo; filiere alimentari e resilienza idrica, commercio e dazi; e sfide e opportunità della tecnologia e dell’intelligenza artificiale.
Il programma completo dell’evento è disponibile sul sito web del forum. Maggiori informazioni e aggiornamenti sugli impegni dei commissari partecipanti saranno disponibili online nel calendario settimanale delle attività dei membri del collegio.
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Contesto
Il Forum economico mondiale (nome originale in inglese: World Economic Forum, conosciuto anche come Forum di Davos) è una fondazione senza fini di lucro con sede a Cologny, vicino a Ginevra, in Svizzera, nata nel 1971 per iniziativa dell’economista ed accademico Klaus Schwab.
La fondazione organizza ogni inverno, presso la cittadina sciistica di Davos in Svizzera, un incontro tra esponenti di primo piano della politica e dell’economia internazionale con intellettuali e giornalisti selezionati, per discutere delle questioni più urgenti che il mondo si trova ad affrontare, anche in materia di salute e di ambiente. Oltre a questo incontro annuale, il Forum economico mondiale organizza ogni anno un meeting in Cina e negli Emirati Arabi Uniti e diversi incontri a livello regionale. La Fondazione produce anche una serie di rapporti di ricerca e impegna i suoi membri in specifiche iniziative settoriali.
Nell’estate 1971, Klaus Schwab, professore di business all’Università di Ginevra, con il patrocinio della Commissione europea e delle associazioni industriali europee organizzò presso il centro congressi di Davos il primo Simposio europeo del management con l’obiettivo di avvicinare le imprese europee alle pratiche manageriali statunitensi. La scelta della sede sulle Alpi svizzere era dovuta tanto all’amenità del luogo, quanto alla tradizionale indipendenza del Paese alpino, ritenute condizioni favorevoli per la riuscita dell’iniziativa.
Costituì quindi l’European Management Forum, fondazione no profit con sede a Ginevra che diede avvio alla tradizione del meeting invernale di Davos. Gli inviti a partecipare, rivolti originariamente solo a manager ed imprenditori, furono estesi ai leader politici sin dall’edizione del gennaio 1974, quando la crisi energetica indusse ad includere nel dibattito, oltre ai temi strettamente manageriali, anche quelli economici di scala più vasta. Nel 1987 la fondazione mutò il nome in World Economic Forum.Negli anni, la partecipazione al meeting ha spesso fornito l’occasione per affrontare crisi bilaterali e negoziare soluzioni. Tra le altre, si ricordano la “dichiarazione di Davos” del 1988 tra Grecia e Turchia, che contribuì al superamento della crisi bellica tra i due Paesi, il primo incontro tra ministri nordcoreani e sudcoreani nel 1989, l’incontro del 1992 sulla questione sudafricana tra de Klerk, Mandela e Buthelezi e l’accordo quadro su Gaza e Gerico stipulato nel 1994 tra Shimon Peres e Yasser Arafat.Nel 2020 e nel 2021, durante la pandemia di Covid 19, il World Economic Forum ha sviluppato una proposta per superare i periodi di instabilità globale attraverso l’alleanza tra governi, imprese e organizzazioni della società civilie, in modo da sviluppare un’economia degli stakeholder che promuova un mondo più “resiliente, equo e sostenibile” sfruttando le opportunità della quarta rivoluzione industriale. La proposta, presentata con il nome di Grande reset ha avuto vasta eco.
Forum invernale di Davos
Il principale evento organizzato dal Forum economico mondiale è il forum che si tiene con cadenza annuale a fine gennaio presso la cittadina sciistica di Davos, nel Cantone dei Grigioni in Svizzera. L’incontro è a inviti e si tiene a porte chiuse, sebbene venga diffusa la registrazione di specifici eventi, come la sessione plenaria. In occasione dell’incontro, i vertici delle imprese associate alla fondazione incontrano una ristretta platea di leader politici e di organizzazioni non governative, esponenti della comunità scientifica, leader religiosi e giornalisti. Nei cinque giorni dell’evento sono oltre 200 gli eventi in programma, sui temi chiave del dibattito mondiale, quali conflitti internazionali, povertà e problemi ambientali
Critiche
Il World Economic Forum è spesso criticato per la creazione di una ricca élite globale senza legami con le società più ampie, per l’opacità dei processi decisionali, la scarsa attenzione alle questioni di genere e la mancanza di trasparenza finanziaria.Dalla fine degli anni novanta è stato duramente contestato, insieme al G7, alla Banca Mondiale, al Fondo Monetario Internazionale e all’Organizzazione Mondiale del Commercio, dal movimento no-global, secondo il quale il capitalismo e la globalizzazione erano alla base dell’incremento della povertà e della distruzione dell’ambiente. Il linguista statunitense Noam Chomsky, esponente di spicco della sinistra no global, ha definito propagandistico il ricorso al termine “globalizzazione” usato in riferimento alle politiche commerciali proposte dal World Economic Forum e, all’opposto, l’impiego della locuzione “no global” per chiunque propugni ogni diversa modalità di integrazione internazionale.Un altro elemento di critica è legato al ruolo preponderante che i partner strategici del WEF, alcuni dei quali sono stati condannati per violazioni dei diritti umani, hanno nella definizione dei temi discussi nei meeting.Un terzo aspetto fortemente criticato è il progressivo allontanamento dei temi e dei relatori del meeting di Davos dall’economia propriamente detta, in favore di argomenti e ospiti in grado di attrarre maggiormente l’attenzione della stampa. Per questa ragione, e in opposizione alla scelta di tenere parte dei lavori a porte chiuse, sono sorte iniziative parallele, quali l’Open Forum Davos organizzato nella medesima località dalla Federazione delle Chiese protestanti svizzere. Un altro contro-evento organizzato dal 2000 è l’assegnazione dei Public Eye Awards alle imprese che si distinguono per le pratiche più irresponsabili. In diverse occasioni, in concomitanza con il meeting di Davos e con le altre iniziative del WEF sono state organizzate affollate manifestazioni di protesta da parte degli attivisti no global. I media svizzeri hanno spesso stigmatizzato il costo delle imponenti misure di sicurezza previste per far fronte a tali manifestazioni, ricadente in parte sugli organizzatori del meeting, in parte sulle autorità. In risposta alle critiche della società civile svizzera, il governo federale svizzero ha deciso nel febbraio 2021 di ridurre i suoi contributi annuali al WEF.